Interazioni sessuali tra adulti e adolescenti: accettabili per il 38 per cento degli italiani, siano esse virtuali o fisiche.
Il 28 per cento degli adulti tra i 45 e i 65 anni ha tra i propri contatti giovani che non conosce personalmente.
Oltre 1 adulto su 3 vuole trovare in rete un rapporto di affetto o di amore. Per quasi 1 italiano su 10 l’iniziativa parte dai ragazzi. Alla vigilia del Safer Internet Day, l’Organizzazione fotografa per la prima volta la percezione degli adulti sulle relazioni che intrattengono con minori e sul comportamento di questi ultimi, nonché sul ruolo di internet come strumento di incontro a sfondo sessuale
L’incontro sessuale tra un minore e un adulto è ritenuto “accettabile”
da oltre un italiano su 3 (38%). Tra gli over 45, sono molti coloro che
si affacciano alla rete per colmare un importante vuoto relazionale e
affettivo della vita reale: il 37% degli italiani infatti afferma di
utilizzare il web - soprattutto i social network - per conoscere
persone disponibili a fare amicizia o ad intrattenere un rapporto di
affetto o amore. Il 28% degli adulti ha tra i propri contatti
adolescenti che non conosce personalmente. L’81% degli italiani pensa
che le interazioni sessuali tra adulti e adolescenti siano diffuse e
trovino in internet il principale strumento per iniziare e sviluppare la
relazione, che può sfociare nell’incontro fisico. 1 italiano su 10
attribuisce la responsabilità dell’iniziativa di contatto agli
adolescenti.
È questo lo scenario molto inquietante che emerge dall’ultima indagine Ipsos per Save the Children [1], realizzata in occasione del Safer Internet Day 2014,
la giornata dedicata dalla Commissione Europea alla sensibilizzazione
dei più giovani ad un uso corretto e consapevole della rete.
Sulla scia dei sempre più numerosi episodi di interazione a sfondo
sessuale tra minori e adulti, che spesso hanno trovato terreno fertile
nella rete, quest’anno Save the Children ha scelto di approfondire il
fenomeno concentrandosi sulla percezione che gli adulti hanno dei
ragazzi, dei modelli comportamentali - propri e di questi ultimi - in
ambito sessuale e relazionale, nonchè il grado di accettazione sociale
della relazione tra un adulto e un minore.
“Nella nostra esperienza di lavoro sul campo coi ragazzi, veniamo
spesso a conoscenza di tentativi di interazione da parte di un adulto
con un minore, uno dei motivi che ci ha spinto ad indagare in profondità
un fenomeno come quello di un’interazione a sfondo sessuale tra giovani
e adulti, anche attraverso le nuove tecnologie. Ma non ci aspettavamo
un grado di tolleranza così alto dei rapporti da parte l’opinione
pubblica che, a nostro avviso, prelude ad un’accettazione di una
deresponsabilizzazione e di un disimpegno degli adulti rispetto al loro
ruolo nei confronti degli adolescenti” commenta Valerio Neri, Direttore
Generale di Save the Children. “Ci rivolgiamo dunque alla società
civile, così come a tutti gli attori coinvolti: gli adulti tutti, gli
adolescenti, i media, le istituzioni e gli organi di controllo al fine
di innescare un dibattito continuativo sul ruolo educativo e sulle
responsabilità degli adulti in genere, che siano o meno genitori, nei
confronti degli adolescenti”, conclude Valerio Neri”.
Il 49% degli intervistati attribuisce agli adulti la responsabilità
dell’iniziativa di contatto nell’interazione con un adolescente, ma
secondo il 41% anche gli adolescenti hanno una parte attiva
nell’iniziativa del contatto (per il 33% condividono questa
responsabilità con gli adulti, mentre per quasi 1 italiano su 10, sono i
ragazzi i principali responsabili).
I ragazzi di oggi sono considerati infatti dagli italiani più
disinvolti nell’approccio con gli adulti (48%) e sessualmente più
precoci (61%), ma comunque impreparati nel gestire una relazione
sessuale con una persona matura (36%). Per contro, per 1 intervistato su
100, la relazione sessuale con un adulto potrebbe addirittura essere
formativa per il minore.
La consapevolezza e la parziale accettazione delle relazioni di natura
sessuale tra adulti e minori, tuttavia, non esclude il giudizio sugli
adulti che intraprendono relazioni di natura sessuale con adolescenti,
ritenuti irresponsabili dal 51% degli intervistati o emotivamente
immaturi (34%).
La percezione degli adolescenti e delle relazioni a sfondo sessuale con adulti
Gli intervistati considerano i ragazzi di oggi piuttosto spregiudicati,
disinibiti nelle relazioni con i coetanei così come con gli adulti, e
comunque “minati” da una distonia tra crescita sessuale e maturazione
emotiva. Il 48% degli intervistati, infatti, pensa che gli adolescenti
abbiamo comportamenti più disinibiti con gli adulti, il 49% ritiene che
abbiano esperienze sessuali più precoci, ben il 59% che raggiungano
prima la maturità sessuale ma non quella emotiva, il 56% che abbiano
meno pudore. Circa 1 intervistato su 5, per contro, ritiene che gli
adolescenti siano comunque più maturi di un tempo sotto tutti i profili
(22%), e che siano maggiormente in grado di gestire le proprie relazioni
interpersonali (17%).
Benché tra intervistati prevalgano coloro che attribuiscono agli adulti
la responsabilità dell’iniziativa di contatto (49%), secondo il 41%
anche gli adolescenti hanno una parte attiva nell’iniziativa (per il 33%
condividono questa responsabilità con gli adulti, mentre per quasi un
italiano su 10, sono i ragazzi i principali responsabili).
“Il tema è molto complesso e trova la sua sintesi nella relazione
sbilanciata tra mancanza totale o carenza di senso di responsabilità di
un certo tipo di adulti di oggi, e l’atteggiamento degli adolescenti,
sicuramente più precoci e sicuri di sé nel modo di proporsi, ma
fondamentalmente ancora sprovvisti di una impalcatura emotiva e
relazionale solida. – afferma Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children Italia
– Quando il terreno di gioco, o magari proprio l’inizio stesso della
partita, diventa la rete, un adolescente, per quanto disinvolto
nell’utilizzo della tecnologia, nell’esperienza di relazione parte
svantaggiato, e più facilmente può cadere in relazioni pericolose.”
Un adulto che avvicina un giovane a scopi affettivi o sessuali è
ritenuto irresponsabile ed emotivamente immaturo da quasi 3 italiani su 4
e potrebbe preferire questo tipo di legame per poter esercitare un
ruolo di potere o di dominanza verso qualcuno più debole (22%), magari a
causa di altrettanta immaturità emotiva, non sapendo portare avanti un
rapporto con un pari (21%), posizione espressa soprattutto dalla
componente femminile (26%). Tuttavia, alla maggior parte degli adulti è
molto chiaro il potenziale di contatto e di pericolo offerto dalla rete
ai giovani. L’incontro sessuale tra giovani e adulti a partire dalla
rete è un fenomeno diffuso per i più (81%), facilitato anche dalla
scarsa selettività degli adolescenti nel concedere “l’amicizia” a
sconosciuti, che pone i ragazzi di fronte al pericolo di entrare in
contatto con persone dalle cattive intenzioni (51%), preoccupazione
nutrita soprattutto dai genitori con figli nella fascia d’età 0-17
(55%).
Quando invece si tocca lo spinoso tema dell’interazione sessuale di un
minore con un adulto, per ben il 38% degli intervistati è accettabile
sempre (20%) o ad alcune condizioni (18%), quali ad esempio il consenso
da parte dell’adolescente (10%), la consapevolezza ed approvazione della
famiglia del ragazzo/a (6%), il fatto che l’adolescente possa essere
più maturo della media (5%). Addirittura 1 italiano su 100 pensa che
possa essere un’occasione di apprendimento per l’adolescente. Presso gli
italiani prevale comunque un generale atteggiamento di condanna nei
confronti di un incontro di tipo sessuale tra i due mondi (62%), forse
perché temono che dietro si possa celare un “disturbo di personalità”
della persona adulta (42%), una vera e propria “malattia” (39%), la
necessità di stabilire un rapporto di potere e di dominanza con una
persona più debole (22%) per far fronte alle proprie insicurezze, o
l’incapacità di gestire un rapporto con un pari (21%).
Analizzando le ragioni che spingono un adulto ad intrecciare una
relazione – virtuale o reale – con un adolescente, si intercettano
risposte “giustificative”, che vanno dalla ricerca delle propria
giovinezza (11%) alla novità dell’esperienza (8%), o il puro piacere di
stare con una persona giovane e piena di vita (5%), la “sana” (2%) e
“semplice” (4%) curiosità, o anche l’innamoramento (4%). C’è poi un
segmento di adulti abbastanza significativo (9%) che giustifica in ogni
caso questo tipo di interazione, spostando la responsabilità fuori
dall’adulto perché inconsapevole dell’età reale (6%), o perché incapace
di resistere ad una richiesta esplicita da parte dell’adolescente (3%).
Molti ritengono che certe relazioni vengano intrecciate a causa di
adulti privi o carenti di senso di responsabilità (51%), e famiglie che
non vigilano a sufficienza (52%). Eppure l’idea che internet possa
rappresentare un “luogo” di contatti rischiosi per gli adolescenti è
viva nel 51% degli adulti, con una particolare accentuazione presso
quelli che sono anche genitori (55%), perché più preoccupati di quello
che potrebbe accadere ai figli. I più “ottimisti”, invece, ritengono che
il rischio della rete sia limitato alla tentazione di avere relazioni
meramente virtuali e quindi di escludersi dalla realtà (12%), mentre per
una esigua minoranza è proprio la virtualità della relazione che
metterebbe al riparo dai rischi (8%).
Secondo il 58% degli intervistati, episodi di incontri sessuali a
rischio con una persona adulta possono capitare comunque e ovunque a
qualsiasi adolescente, a prescindere dai contesti e dagli ambienti di
nascita e di riferimento, mentre un residuo 42% ritiene che alcune
condizioni personali possano predisporre maggiormente un giovane ad
un’interazione sessuale con un adulto. Tra le principali motivazioni in
tal senso, la mancanza di un ambiente familiare equilibrato e di affetto
tra le mura domestiche che contribuirebbero all’adozione di
comportamenti sessualmente rischiosi (11%), di cultura e di informazione
(11%), di sicurezza economica (7%) o, ancora, una generale accettazione
culturale e sociale, da parte della famiglia e dei propri contesti di
riferimento (7%).
Adulti in rete: i “migranti digitali”
L’85% degli intervistati possiede un profilo Facebook o simile, ed è in questa piazza virtuale che alcuni di loro cercano di rinfoltire la propria socialità: le opportunità di incontro offerte dalle piattaforme social appaiono infatti determinanti nella scelta di affacciarsi al mondo web, per la possibilità di chattare quasi tutti i giorni con qualcuno conosciuto in rete (36% degli intervistati), per entrare in contatto con persone disponibili a fare amicizia o/e intrattenere un rapporto di affetto o amore (37%), o ancora per contattare persone che altrimenti non sarebbero raggiungibili, come vip e persone famose (34%). Non stupisce dunque che circa la metà degli adulti intervistati mantiene relazioni costanti esclusivamente virtuali, cioè con persone conosciute e “frequentate” solo attraverso la rete. Il 28% degli adulti tra i 45 e i 65 anni ha tra i propri contatti giovani e adolescenti che non conosce personalmente e, nella fascia di età 45-54, sono 3 su 4 gli adulti che affollano la rete per trovare un rapporto di affetto o di amore.
L’85% degli intervistati possiede un profilo Facebook o simile, ed è in questa piazza virtuale che alcuni di loro cercano di rinfoltire la propria socialità: le opportunità di incontro offerte dalle piattaforme social appaiono infatti determinanti nella scelta di affacciarsi al mondo web, per la possibilità di chattare quasi tutti i giorni con qualcuno conosciuto in rete (36% degli intervistati), per entrare in contatto con persone disponibili a fare amicizia o/e intrattenere un rapporto di affetto o amore (37%), o ancora per contattare persone che altrimenti non sarebbero raggiungibili, come vip e persone famose (34%). Non stupisce dunque che circa la metà degli adulti intervistati mantiene relazioni costanti esclusivamente virtuali, cioè con persone conosciute e “frequentate” solo attraverso la rete. Il 28% degli adulti tra i 45 e i 65 anni ha tra i propri contatti giovani e adolescenti che non conosce personalmente e, nella fascia di età 45-54, sono 3 su 4 gli adulti che affollano la rete per trovare un rapporto di affetto o di amore.
I “grandi” si connettono principalmente da casa (92%) la sera (54%) con
dei picchi più intensi durante la settimana che nel week-end, durante
il quale però preferiscono connettersi il pomeriggio (45%). La
connessione in mobilità, ovvero la possibilità di essere online da
qualsiasi posto con cellulari, via wi-fi o con abbonamento, propone
percentuali più alte in corrispondenza di quel segmento di campione
laureato (39%) e appartenente a quella fascia di età più giovane che va
dai 25 ai 44 anni (31%). La navigazione notturna, nei giorni feriali
così come nel week-end, è un’abitudine rilevata soprattutto negli uomini
(17%) contro l’8-9% delle donne a seconda dei giorni della settimana
ma, per entrambi, si attesta una permanenza media giornaliera davanti al
pc di 3-4 ore (31%), per arrivare alle 5-10 ore nel week-end (28%).
Tra coloro che hanno un profilo social, si rileva poi una fetta
interessante di adulti più attivi, che rappresenta il 29% e che tutti i
giorni, più volte al giorno, chattano con qualcuno conosciuto in
internet, postano proprie foto personali su qualche social e pubblicano
propri video su internet. Sono quelli tra gli intervistati che hanno una
maggiore propensione a connettersi di notte, sia nei giorni feriali
(21%) che nel week-end (22%). Quando si connette, la maggior parte di
loro passa in internet tra le 5 e le 10 ore, sia nel week-end (34%) che
nei giorni feriali (30%). Il 75% fa uso dei social network per conoscere
persone disponibili a fare amicizia, o a intrattenere un rapporto di
amicizia o di amore. Ben il 16% non ravvisa alcun rischio particolare se
un adolescente dà l’amicizia a sconosciuti, trattandosi di contatti
virtuali, percentuale che scende al 13% tra coloro che hanno figli.
La conoscenza della normativa italiana
Gli italiani si ritengono sufficientemente informati sulla legge che
regola le interazioni di natura sessuale tra un minore e un adulto (C.P.
art. 609 quater) ma, come rilevato dall’indagine Save the Children, la
percezione che si ha delle proprie conoscenze in materia si discosta
dalla effettiva realtà dei fatti. La maggiore età infatti è ritenuta la soglia della non punibilità per legge dal 61%
delle persone intervistate, la seconda soglia più citata attiene ai 16
anni, e prevede comunque il consenso (14%), mentre il restante 25% delle
indicazioni si distribuisce tra coloro che indicano come limite le
varie altre soglie di età, e coloro che ritengono che tale interazione
sia sempre consentita (8%) in assenza di violenza o costrizione. Lo
scarso dibattito sul tema e complessità della formulazione giuridica non
favoriscono dunque una percezione chiara ed univoca di quanto essa
prescriva, generando una generale e preoccupante confusione sui principi
che regolano un’interazione a sfondo sessuale tra adolescenti e adulti.
Le attività di Save the Children per la sicurezza dei minori online
Save the Children da anni lavora con programmi di sensibilizzazione e
formazione nelle scuole anche attraverso l’applicazione di metodologie
innovative come la peer education, e porta avanti progetti
specifici di ricerca e di contrasto a fenomeni inerenti l’abuso sessuale
online dei minori, e attività di ricerca e analisi delle dinamiche
relative a questa specifica tipologia di abuso (progetti specifici sulle
vittime e sugli abusanti).
La versione integrale della ricerca su Le interazioni sessuali adulti-minori a partire da Internet è scaricabile da qui: http://risorse.savethechildren.it/files/comunicazione/Ufficio%20Stampa/Safer%20Internet%20Day%20-%20Interazioni%20sessuali%20adulti-minori%20a%20partire%20da%20Internet.pdf
Fonte: www.savethechildren.it