
Le linee guida europee sulla
prevenzione dell’abuso di sostanze stupefacenti hanno direzionato gli
enti locali ad agire in modo capillare e collaborativo, al fine di
sensibilizzare la società rispetto tale fenomeno, con particolare
attenzione alle fasce di popolazione a rischio e tramite
l’implementazione di interventi che siano scientificamente efficaci e
risolutivi.
La presente indagine si colloca all’interno di questo
quadro teorico, avendo come obiettivo generale quello di apportare un
contributo rispetto la conoscenza dei fattori di rischio e dei fattori
protettivi, delle caratteristiche del fenomeno del consumo fra gli
adolescenti, e dell’atteggiamento di quest’ultimi nei confronti della
realtà delle droghe e dell’alcol. Il campione totale preso in esame è di
674 soggetti dai 15 ai 19 anni, studenti di due scuole secondarie
superiori della provincia di Roma, un liceo e un istituto professionale.
Lo
strumento utilizzato per la raccolta dei dati della ricerca è stato un
questionario ad hoc semi-strutturato che indagava: la percezione che i
soggetti hanno della diffusione del consumo di ciascuna droga fra i
coetanei; la conoscenza e la consapevolezza del rischio associato
all’abuso di droghe a alcol; l’incidenza del consumo di alcol, droghe e
sigarette fra gli studenti del campione, la frequenza d’abuso associata e
la reperibilità nell’ambiente circostante di ciascuna droga, quanto gli
studenti fossero disposti a confrontarsi e ad accogliere programmi di
prevenzione nei confronti di tale problematica.
La ricerca sul campione esaminato conferma che l’adolescenza rappresenta
un fattore di rischio nell’abuso di sostanze stupefacenti e alcol, che
la nicotina rappresenta una sostanza “gateway”e dunque un fattore di
rischio per l’uso di sostanze stupefacenti e il consumo abituale di
alcol. Diversamente l’appartenenza a gruppi formali (Amerio, Boggi
Cavallo, Palmonari e Pomberi 1990; Palmonari, Pombeni e Kirchler 1992)
costituisce un fattore protettivo rispetto l’abuso di alcol. Inoltre
sono state rilevate tramite l’analisi correlazionale dei dati raccolti,
differenze significative fra le due scuole superiori.
Infine nel
campione di studenti la percezione e la consapevolezza del rischio
associato al consumo di alcol e droghe non rappresenta un fattore
protettivo rispetto all’abuso di entrambe le sostanze: sebbene infatti
l’informazione rappresenti un utile mezzo, essa non modifica
necessariamente l’atteggiamento di un individuo e per tale ragione gli
interventi preventivi basati sull’informazione, in passato largamente
proposti in ambito scolastico, si sono mostrati scarsamente efficaci.
Alla luce di tali considerazioni sembra si possa confermare che l’azione
preventiva nell’ambito di questa problematica debba indirizzarsi verso
approcci più simili alla peer education, dimostratasi peraltro efficace
nell’ambito delle problematiche legate all’uso di droghe (OEDT, 2010).
In
conclusione, benché i risultati di questa ricerca non possano essere
generalizzabili all’intero campione di studenti italiano, devono essere
considerati significativi e rilevanti data la numerosità del campione
poiché esso può essere rappresentativo di un atteggiamento verso le
droghe diffuso nella popolazione giovanile italiana.
Fonte: www.stateofmind.it