Google+ Fecondazione eterologa, dopo Consulta nasce un'associazione donatori di gameti

Fecondazione eterologa, dopo Consulta nasce un'associazione donatori di gameti

Fecondazione eterologa, attesa per verdetto Consulta. "Fermare turismo procreativo"L'iniziativa è di tre onlus. Donare sarà volontario, gratuito e anonimo. Obiettivo è anche promuovere, tra le coppie fertili, la conoscenza di questa possibilità e di vigilare su ogni possibile abuso. "Nessun vuoto normativo dopo il verdetto della Corte Costituzionale"




Donare gameti in modo gratuito, volontario e anonimo. Non solo sangue, organi e cordone ombelicale. Con l'introduzione della fecondazione eterologa in Italia, la frontiera della donazione si estende anche ai gameti e nasce, così, la prima associazione che riunisce chi, con un proprio ovulo o spermatozoo, potrà consentire a un'altra coppia di coronare il sogno di avere un figlio.


Si chiama Associazione altruistica e gratuita di donazione dei gameti (Aidagg) ed è stata presentata oggi presso la Camera dei Deputati nel corso del convegno 'La tutela della salute per le coppie infertili e sterili dopo le sentenze della Corte Costituzionale', organizzata da Hera Onlus di Catania, SOS Infertilità Onlus di Milano e Cittadinanzattiva.

Eterologa da metà giugno. Da metà giugno sarà possibile accedere alla fecondazione eterologa anche nei centri di fecondazione assistita italiani, sia pubblici che privati. Il divieto cadrà a metà mese quando verrà pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, la sentenza del 9 aprile della Corte Costituzionale che ha stabilito che il divieto di fecondazione assistita eterologa è incostituzionale. Una rivoluzione per molte coppie con problemi di sterilità che erano costrette ad andare all'estero e che in ora potranno ricorrere alla donazione di ovociti e spermatozoi anche in Italia. Non sono ancora chiare, però, le procedure che verranno seguite.

"Nessun vuoto normativo". Secondo gli esperti dell'Associazione Hera onlus, l'abolizione del divieto di effettuare la fecondazione eterologa non crea alcun vuoto normativo perché sia legge 40 che i decreti legislativi 191/07 e 16/10, che disciplinano la donazione e il trapianto di organi e tessuti e possono essere applicati anche alla procreazione medicalmente assistita e dunque anche alla donazione e impianto di gameti, disciplinano già, di fatto, il tema della donazione dei gameti e dell'anonimato del donatore.

Lo status del neonato. Inoltre secondo Filomena Gallo, segretario dell'Associazione Coscioni, la stessa legge 40 disciplina in modo inequivocabile lo status del nato anche da fecondazione eterologa, stabilendo che egli entra come figlio legittimo a far parte della famiglia dei genitori che hanno prestato il consenso alle tecniche di procreazione assistita. Sempre la legge 40 specifica che il padre non può chiedere il disconoscimento, nè la madre può avvalersi del diritto di non essere nominata. Infine, l'articolo 9 prevede che il donatore di gameti non acquisisce alcune relazione giuridica parentale con il nato e non può far valere nei suoi confronti alcun diritto nè essere titolare di obblighi.

Il vademecum.
L'obiettivo dell'Associazione altruistica e gratuita di donazione dei gameti (Aidagg) è quello di promuovere, tra coppie fertili, la conoscenza di questa possibilità, nonchè vigilare su ogni possibile abuso. Un intervento che Laura Volpini, presidente Aidagg,definisce "un'azione di alto valore sociale e morale".

Contestualmente viene anche stilato il vademecum, ovvero le regole, per la corretta donazione: potranno farlo uomini e donne, fertili o infertili, comunque di età compresa tra 25 i 35 anni, in buone condizioni di salute e in totale anonimato, così come prevede la legge. Infine il numero di donazioni sarà limitato e da ogni donatore non potranno risultare più di sei gravidanze. Per evitare il rischio 'business' si specifica nello statuto dell'Associazione che le donazioni saranno gratuite e volontarie. Non mancano indicazioni anche per le coppie che riceveranno gameti: non potranno scegliere il donatore e la donna ricevente non potrà avere più di 50 anni.

Embrioni e ricerca scientifica. Intanto, il 18 giugno, la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo dovrà pronunciarsi sulla possibilità di utilizzare gli embrioni a fini di ricerca scientifica, un pronunciamento sollecitato a partire dal caso di Adele Parrillo, la 'vedova di Nassiriya'. In autunno la Corte Costituzionale dovrà invece decidere sull'accesso alla fecondazione assistita delle coppie non sterili affette da patologie geneticamente trasmissibili, come la talassemia.