In
Italia ci sono ben 26 banche del latte
che
raccolgono il latte donato in molti ospedali. All’interno delle
banche si raccoglie il latte che le mamme italiane donano con lo
scopo di salvare piccole vite e risolvere alcuni bisogni di bambini
appena nati. All’interno di queste strutture il latte viene
conservato e trattato in modo da garantire la massima efficacia del
prodotto a chi lo riceverà.
L’associazione
che si occupa di promuovere e diffondere la conoscenza delle banche
del latte si chiama Aiblud, che sta per Associazione italiana banche
del latte umano donato-onlus che si ispira alla Convenzione
internazionale dei diritti dei minori. Quest’associazione ha il
compito di promuovere e diffondere l’allattamento materno ma ha
anche l’obiettivo di invogliare le mamme a donare il latte per
salvare piccole vite umane. L’associazione, quindi, svolge una
funzione informativa che si rivolge tanto alle donne quanto agli enti
specializzati, ospedali pubblici compresi. A questi, infatti,
l’associazione di utilizzare il latte materno nei centri di
neonatologia ma anche all’interno dei reparti di terapia intensiva
neonatale. Lo scopo ultimo dell’associazione, quindi, è quello di
favorire l’apertura di nuove banche del latte umano per aiutare le
aree carenti e promuovere l’apertura di queste attraverso la
divulgazione delle linee guida da rispettare per aprire una banca del
latte secondo le regole della società italiana di neonatologia.
Come funziona una banca del latte
A
Torino si trova una delle banche del latte più importanti e meglio
operative d’Italia. Si tratta dell’ospedale Sant’Anna che solo
nell’ultimo anno è stato in grado di raccogliere oltre 670 litri
di latte materno grazie alla donazione di 66 donne. Anche negli anni
precedenti, il Sant’Anna di Torino ha raggiunto cifre da record:
nel 2011, ad esempio, ha raggiunto 549 litri di latte grazie
all’impegno di 61 donatrici mentre nel 2009 i litri di latte
materno raccolti sono stati addirittura 737 per merito di 76
donatrici. La banca del latte di Torino, insomma, è una vera e
propria azienda che da lavoro a ben 11 operatori, divisi tra
personale medico ed infermieristico ed è dotata di macchinari di
ultima generazione: 6 freezer, 7 tiralatte e 4 pastorizzatori oltre a
ben 10 stanze adibite al controllo e alla lavorazione del latte
donato.
Dove acquistare il latte materno: attenzione al web
E’
fondamentale, in linea di massima, che la raccolta del latte materno
avvenga all’interno di una struttura ospedaliera sia per rispettare
un certo distacco temporale tra un’estrazione di latte e l’altra
sia per consentire al bambino che ne ha bisogno di ottenere
immediatamente la nutrizione. Tuttavia, nulla impedisce di
raccogliere latte materno anche da casa. In questo caso, però, ci
sono delle piccole regole che vanno rispettate soprattutto per il
bene del bambino che riceverà la donazione. Vale sempre la regola
che, una volta estratto, il latte va congelato. Fatto questo, deve
essere portato in ospedale e, in questo caso, il trasporto può
avvenire sia direttamente, ossia la donna va all’ospedale per la
donazione alla banca del latte, oppure può chiamare il personale
specializzato che andrà a ritirarlo direttamente a casa sua. Una
volta arrivato in banca, il latte deve essere analizzato e deve
superare una serie di controlli finalizzati ad attestarne la qualità
e l’assenza di batteri. In un secondo momento, poi, si procede con
la pastorizzazione che avviene all’interno di vasche particolari
che consentono ai medici di monitorare il processo anche grazie al
collegamento particolare fatto con appositi computer e macchinari. In
un’ultima, fondamentale, fase avviene il processo di congelamento
del latte che viene raccolto in sacche e inserito all’interno di
freezer che hanno una temperatura di -20°. Quando si deve utilizzare
il latte, è sufficiente scongelarlo lentamente e seguire alcuni
procedimenti precisi per garantire la massima sicurezza ai bambini
che ne faranno uso. Naturalmente, una volta scongelato, lo stesso
latte non può essere più congelato.
Il
latte materno, negli ultimi tempi, è in vendita anche su internet
come fosse un bene di consumo analogo a tutti gli altri. Si tratta di
una tendenza molto diffusa negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, dove
sono moltissimi i siti dedicati alla vendita di latte materno on
line. In linea di massima, è opportuno fare attenzione prima di
acquistare del latte su internet anche perché tutti i medici
consigliano di rivolgersi a banche del latte specializzate, essendo
queste considerate più sicure. I siti dedicati alla vendita on line
di latte, infatti, non sono solo società ma anche mamme che ‘per
arrotondare’ usano i blog o i social network per vendere il proprio
latte alle donne che ne hanno bisogno. In effetti il giro d’affare
che ruota intorno al latte materno frutta molti quattrini. Per molte
donne, infatti, acquistare il latte on line conviene rispetto a
quello costosissimo che, tra l’altro, è anche artificiale. In
Inghilterra, le donne chiedono circa quasi una sterlina per 30 grammi
di latte mentre le donne americane, per la stessa quantità, chiedono
fino a due dollari. Sul piano della sicurezza, però, il rischio è
alto: nessuno assicura che le donne che donano il latte non abbiano
assunto farmaci, droghe o che addirittura non siano affette da
malattie pericolose come l’epatite o l’Aids e gli acquirenti on
line, quasi sempre, ne restano all’oscuro.
Fonte: http://www.consigliamamme.it