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Leggere di più per capire gli altri

Leggere di più per capire gli altriLa teoria della mente, una complessa capacità sociale che ci permette di comprendere lo stato mentale delle altre persone, può migliorare leggendo narrativa di qualità. Questa capacità della lettura di influire sulla teoria della mente è dovuta al fatto che le opere letterarie richiedono al lettore una capacità psicologica di indagine raffinata per capire il mondo interiore dei personaggi che danno vita alle storie.


Leggere opere di narrativa aumenta un insieme di capacità e di processi di pensiero fondamentali per le relazioni sociali complesse. È il sorprendente risultato illustrato in un articolo pubblicato sulla rivista “Science” a firma di David Comer Kidd ed Emanuele Castano della New School for Social Research di New York.

Kidd e Castano hanno effettuato cinque esperimenti su un gruppo di volontari per misurare l'effetto della lettura di romanzi su una particolare facoltà definita teoria della mente, una complessa capacità sociale che permette a ciascuno di noi di comprendere gli stati mentali delle altre persone.
Grazie alla consulenza di un gruppo di esperti, Kidd e colleghi hanno innanzitutto definito tre categorie di pubblicazioni: la narrativa "letteraria", che comprende romanzi e racconti di elevato valore artistico, che secondo un'accezione comune raccontano fatti e personaggi inventati ma percepiti dal lettore come verosimili; la narrativa di genere, che comprende per esempio romanzi di appendice, fantascienza, o horror, e una terza categoria definita in inglese non fiction per indicare quelle opere che non rientrano nelle categorie precedenti, per esempio i saggi o le ricostruzioni storiche. Per ogni categoria, gli autori hanno poi selezionato un certo numero di titoli da sottoporre, con attribuzione casuale, alla lettura dei volontari.

Dopo la lettura di opere dei tre diversi generi, Kidd e Castano hanno testato la teoria della mente dei soggetti usando diverse misurazioni standard. Una di queste misurazioni era effettuata con un test in cui si chiedeva ai partecipanti di guardare fotografie in bianco e nero di alcuni visi e di riferire quale secondo loro fosse l'emozione provata dalla persona raffigurata. Un altro comprendeva diverse valutazioni della sfera affettiva e di quella cognitiva.

Dall'analisi statistica dei risultati è emerso che in tutti e cinque i test i soggetti assegnati alla lettura della narrativa letteraria avevano ottenuto punteggi migliori, in media, rispetto a chi aveva letto libri della altre due categorie, che non differivano tra loro in modo significativo. Questo indicherebbe che la qualità della narrativa è fondamentale per produrre gli effetti positivi sulla teoria della mente, secondo gli autori, che hanno formulato anche un'ipotesi per spiegare questa correlazione. L'elemento cruciale sarebbe il coinvolgimento intellettivo e il pensiero creativo richiesti per affrontare le opere letterarie.

"Proprio come nella vita reale, la letteratura è ricca di individui complessi, il cui mondo interiore non si può comprendere se non con una capacità di indagine psicologica piuttosto raffinata", spiega Castano. "Il nostro lavoro segna un passo in avanti verso una migliore comprensione della relazione tra processi affettivi e cognitivi, e specifici prodotti culturali come appunto la letteratura".

Fonte: www.lescienze.it