Ripetere,
ripetere, ripetere. Ripetere per imparare una poesia a memoria,
ripetere per memorizzare le formule chimiche o le informazioni del
libro di storia. Fin dalle elementari ci hanno insegnato questo
semplice 'trucco' per imparare più facilmente. Una strategia che,
però, sarebbe fallimentare. Secondo un nuovo studio, pubblicato
sulla rivista "Learning
and Memory", la semplice ripetizione potrebbe interferire
con le capacità di memoria. Ma non solo. "Potrebbe crearci
qualche difficoltà nell'apprendere nuove informazioni su quello
stesso argomento che stiamo ripetendo", spiegano gli psicologi
Henry Roediger e Mark McDaniel.
"Ripetere
può essere un tranello - continuano - ci dà la sensazione di aver
imparato qualcosa quando, in realtà, non è così".
Nell'esperimento, i ricercatori hanno mostrato più volte ai
partecipanti una lista di oggetti. Poi li hanno messi di fronte ad
oggetti simili ("esche"): coloro che avevano visto gli
oggetti più volte riconoscevano più facilmente l'oggetto originale
ma trovavano qualche difficoltà con le esche. Insomma, la loro
memoria era più forte, eppure meno precisa.
"Succede
questo: quando leggi qualcosa per la prima volta, impari molto. La
seconda volta, invece, leggi pensando: 'Questo lo so, questo pure.
Questo l'ho già visto' - spiegano gli psicologi - non stai capendo
sul serio la materia, non ne estrai nulla. La ri-lettura e la
ripetizione sono insidiose per questo. Perché ti danno la sensazione
di sapere tutto, quando, in verità, hai delle lacune".
Se
la nostra memoria 'fa cilecca', ecco
3 modi in cui possiamo rinforzarla:
1. "METODO
DEI LOCI"
È
un metodo molto antico ed è il padre delle tecniche di memoria.
Consiste nell'inserire gli oggetti in ordine sequenziale in un mondo
'immaginario', creato apposta dalla nostra mente. Basta che
identifichi un percorso o un edificio familiare e inserire proprio lì
gli oggetti che devi imparare. Ad esempio, se vuoi memorizzare la
parola "Macchina", "Nave", "Cane",
tutte insieme, cerca di costruire un'immagine mentale in cui ci siano
tutte e tre. Per frasi o parole più complicate, puoi creare una
serie di collegamenti tra loro, immaginando cosa possa unire i tuoi
soggetti.
2. RIPETERE
A INTERVALLI
Ripetere
non fa male. È meglio dire che non sempre è efficace. "La cosa
migliore sarebbe dare il giusto spazio alla ripetizione, fare delle
pause che possono durare da un'ora a una settimana", spiegano
gli psicologi. "Continuare a chiedere a te stesso di ricordare
alla perfezione una determinata cosa stressa la tua mente, non
apporta nulla di più. Quello che può fare bene, invece, è ripetere
a intervalli regolari di tempo". Ma quale sarebbe l'arco di
tempo più giusto? Tutto dipende dagli impegni. Possiamo ripetere
dopo un'ora dal momento in cui abbiamo letto il materiale, poi ancora
dopo essere andati in palestra, poi ripassare dopo tre giorni o una
settimana.
3. COLLEGARE
I PUNTI
Il
segreto per memorizzare? Capire. In uno studio pubblicato sul
Journal of Cognitive Neuroscience, i ricercatori hanno osservato che
gli studenti al secondo anno di biologia acquisiscono meglio
informazioni nuove perché possono riferirsi a qualcosa che hanno
già studiato, al bagaglio di conoscenze del primo anno: "Se
non sai immediatamente la risposta, puoi provare a 'ripescare'
qualcosa che hai imparato in passato su quel determinato argomento.
Questo ti aiuta a trovare la risposta giusta", affermano i
ricercatori. Basta, insomma, collegare i punti della nostra memoria.
Fonte:
http://www.huffingtonpost.it