Google+ Studiare musica da bambini protegge il cervello

Studiare musica da bambini protegge il cervello

Gli scienziati hanno trovato nuove prove a sostegno dell’idea che la formazione musicale durante la giovane età può impedire il decadimento cognitivo. In particolare, questo studio pubblicato sul The Journal of Neuroscience, ha trovato che protegge dalla perdita di capacità di comprensione dei discorsi con l’avanzare dell’età.

I risultati dello studio condotto dal prof. Gavin Bidelman e colleghi del Rotman Research Institute (RRI) del Baycrest Health Sciences hanno evidenziato come, nei test di identificazione del linguaggio, gli anziani che avevano avuto una formazione musicale in gioventù erano del 20% più veloci nell’identificare i fonemi rispetto ai loro coetanei non-musicisti. Un beneficio che era già stato osservato nei giovani con una formazione musicale.

Tra le diverse funzioni cognitive che possono diminuire con l’età c’è la capacità di comprendere un discorso. E questa difficoltà può mantenersi in assenza di qualsiasi perdita di udito misurabile – per cui non c’entra l’ipoacusia. Precedenti ricerche hanno infatti confermato che il problema è nel cervello e non nell’apparato uditivo. È infatti il sistema uditivo centrale del cervello che s’indebolisce con il passare degli anni. Però, seguire lezioni di musica prima dei 14 anni e continuare per un massimo di dieci anni sembra accrescere le aree chiave del cervello che supportano il riconoscimento vocale. E questo beneficio per il cervello viene mantenuto da anziani, concludono gli autori.