Al via all’Ausl di Bologna la prima sperimentazione di una pratica
meditativa tibetana, Tong Len, per la cura delle patologie oncologiche.
Il comitato etico dell’Ausl ha approvato la sperimentazione e il
direttore sanitario Massimo Annichiarico ha firmato la delibera che
autorizza il progetto.
La pratica Tong Len “pratica del prendere e del dare” è una pratica meditativa
tibetana in cui il meditatore sviluppa una grande compassione prendendo
su di sé la sofferenza e le cause della sofferenza altrui, andando a
lavorare in modo indiretto sul proprio pensiero egocentrico ed egoista.
La sperimentazione partirà a febbraio e sarà condotta dall’equipe del
Dr. Gioacchino Pagliaro, direttore di Psicologia Clinica dell’Ospedale
Bellaria di Bologna.
Un ponte tra pratica meditativa orientale e medicina occidentale, la
prima volta che il Tong Len viene utilizzato clinicamente e che se ne
valutano gli esiti nella cura di patologie oncologiche.
Nei prossimi giorni verranno selezionati 80 pazienti del reparto di
oncologia dell’Ospedale Bellaria. Tutto il campione continuerà ad essere
sottoposto al normale processo di cura, mentre solo 40 di loro saranno i
soggetti\oggetto della meditazione Tong Len, così da poter valutare le
differenze tra i due sottogruppi. I 15 meditatori esperti che
prenderanno parte allo studio non conosceranno i nomi di chi farà parte
del gruppo dei pazienti per i quali praticheranno il Tong Len, ma
avranno solo una scheda con le iniziali del paziente il tipo di
patologia che ha e alcuni valori del sangue.
Lo studio durerà tre mesi e sono previste valutazioni follow up a tre
e a cinque anni. Verranno valutati alcuni indicatori ematochimici per
monitorare gli eventuali cambiamenti nello stato di salute dei pazienti
insieme agli eventuali miglioramenti dei livelli di ansia e stress e
qualità della vita percepita. Misurazioni che verranno fatte prima dell’inizio della sperimentazione in corso e a 3 e 5 anni.
Durante lo studio i 15 meditatori terranno un diario per annotarsi
eventuali dettagli e particolari della pratica, così come agli 80
pazienti verrà chiesto di tenere un diario in cui annotare l’andamento
della giornata.
Ad oggi non esiste letteratura scientifica in questo particolare campo, sarà un viaggio una scoperta tutta da seguire.
Fonte: www.stateofmind.it